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RUBRICHE > ARTE & CULTURA> PRIMA LA VIGNA

Prima la vigna

Vania Partilora| 13 settembre 2018 - Eventi
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Grande evento a Bolgheri nella grande cantina di Michele Satta. Erano presenti vignaioli, enologi, sommeliers, agronomi che hanno portato le loro esperienze e i loro progetti animando una giornata in nome del vino di qualità. Di grande rilievo è stata la presentazione “Innovazione e sostenibilità nella cura del vigneto” del Prof. Giovan Battista Mattii Docente del Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell'Ambiente all’Università degli Studi di Firenze seguito da Andrea Locci titolare dell’azienda Locci Agricoltura che ha illustrato le “Conoscenze e tecniche attuali in una gestione razionale del suolo tramite i sovesci”.
Un buffet toscano ha fatto gustare ai numerosi presenti le specialità della regione.
Nel pomeriggio il tema della biodinamica è stato preso in esame in una Tavola rotonda da Nicoletta Bocca, Alessandro Ceretto, Lorenzo Mocchiutti, Stefano Merighi, Fabio Motta, Tavola rotonda moderata da Saverio Petrilli e seguita da un acceso dibattito.
Un’interessante degustazione ha fatto seguito alla Tavola rotonda e infine la premiazione del contest fotografico “Prima la vigna” con i premiati Mauro Sepulcri, Art Trav, Mario Brioschi e menzione speciale per il maggior numero di likes Laura Molinari; la Giuria era composta da Michele Satta, Pier Mario Meletti Cavallari Presidente del Consorzio Strada dell’Olio e del Vino Costa degli Etruschi, dal fotografo Oliviero Toscani, dai giornalisti Gianfranco Fabi e Divina Vitale e da Enrico Stefanelli Direttore Photolux Festival Internazionale di Fotografia.
Chiediamo a Michele Satta quanto importante sia avvicinare i giovani alla cultura del vino e della terra.
Sì è vero e ciò che mi interessa, risponde Michele Satta, è di avvicinare sempre più i giovani in particolar modo da quando sono nati i miei nipoti e mi piacerebbe che questo antico lavoro che è la coltivazione e il rapporto con la vigna possa avere come protagonisti i ragazzi oggi hanno vent’anni.
Ma che futuro ha oggi la vigna con i cambiamenti climatici?
Io credo, afferma Satta, che più pericoloso che il cambiamento climatico sia il cambiamento economico, cioè il fatto che oggi sembra il fattore determinante, dominante sia la quantità di denaro di cui si dispone per cui il soggetto dell’azione non è più l’uomo e nemmeno più il “capitalista” ma l’accumulo di denaro, senza volto e senza nome che chiede di essere moltiplicato. Io credo che questo sia la vera sfida del terzo millennio. Il mondo cambia e pone delle sfide, ma importante appoggiare i piedi sulla certezza di un destino buono. Io sono da questo punto di vista sostenuto immensamente ma in modo intelligente, razionale dalla Fede; e questo credo che sia il contributo che oggi il Cristianesimo dà alla civiltà del mondo. In quanto a Lucia mi sta portando ad un’azione più decisa nei confronti del fattore comunicazione di bellezza, anche educazione, apertura scuola. Credo che, per essere un po’ romantici, che un uomo e una donna se si amano sono fecondi; questa fecondità non è soltanto nei confronti dei figli o dei nipoti ma anche di una diffusione della positività, della bellezza, vorremmo poter vivere il luogo del lavoro come il luogo di vita.
Tu che sei spesso negli Stati Uniti, come vedi l’attuale presidenza di Donald Trump?
Io non ho strumenti utili per giudicare la presidenza Trump o una sua politica, prosegue Michele Satta, penso che l’idea di voler arretrare gli Stati Uniti dal ruolo di governatore, sceriffo del mondo a rivalutare, un’economia, una vita americana permette all’Europa di risollevare un po’ la coscienza del suo grandissimo valore culturale attualmente un po’ appiattito.
Abbiamo tutti l’impressione di questa Europa così spaccata, quasi sbriciolata. È così?
Io penso che l’Europa, paradossalmente, in un momento in cui emergono tante identità locali e nazionali appare ancor di più un’identità culturale non politica e questo è importantissimo. L’Europa non è nata con il trattato di Bruxelles, è nata in una storia di duemila anni che è un storia solida che spero proprio per la passione che dicevamo prima sui giovani, che possa trovare nei ventenni di oggi una nuova linfa, una nuova primavera.

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