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RUBRICHE > EVENTI> TALANI E SATTA: PROFUMO DI CULTURA

Talani e Satta:
profumo di cultura

Gianni Cartei| 6 luglio 2019 - Eventi
Lucia, Michele Satta, Vania PartiloraLucia, Michele Satta, Vania Partilora
Se Hemingway ci ricorda “Il vecchio e il mare”, Giampaolo Talani è il marinaio che solca gli oceani, il poeta che ha saputo dipingere l'infinito.
Le opere esposte nella Cantina di Michele Satta, alcune in mostra per la prima volta, narrano la passione per l'arte di cui Giampaolo era intriso e allora i dipinti, i bozzetti delle varie sculture e la musica che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Venerdì 21 giugno 2019 un folto pubblico era presente all'inaugurazione della Mostra presentata dai padroni di casa Michele e Lucia Satta, dal Sindaco di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini, dalla curatrice della Mostra Laura Farina e da Martino Talani figlio dell'Artista.
La Mostra di Giampaolo Talani rientra nel ciclo annuale degli eventi “Maestri & Maestri” che si tengono presso lo Spazio Eventi Michele Satta al quale chiediamo perché Giampaolo Talani?
Ho conosciuto Giampaolo Talani tramite l'architetto che ha curato la costruzione dello spazio culturale presso la mia cantina, architetto che venne un giorno accompagnato dall'artista. “Mi sono innamorato dell'uomo e della sua modalità semplice di rapportarsi, l'ho trovato contadino nel senso nobilissimo del termine cioè un uomo connesso con la realtà”. Poi, continua Satta, l'improvvisa scomparsa di Talani ma il desiderio di questa Mostra è rimasto, proseguito e realizzato con il figlio Martino.
Gli eventi culturali nella Cantina di Michele Satta sono ormai un importante momento di incontro e di confronto con i più diversi esponenti della cultura e dell'arte. Com'è sorta questa idea?
La grande sintonia fra Lucia e Michele Satta sostenuta dall'incontro con il cristianesimo tramite un grande sacerdote Don Giussani fondatore di Comunione e Liberazione ha portato alla profonda percezione dell'autentica e sentita cultura. Questa dimensione dell'avvenimento, della sorpresa, continua Satta, dell'attitudine per cui l'uomo si stupisce prima ancora di pensare, ci ha emozionati al di là del pensiero e in modo naturale ha fatto sì che poi l'uomo pensasse al lavoro come prolungamento della vita, ma che vita sarebbe se fosse definita soltanto dall'economia, dal profitto o soltanto dall'idea di fare business con il lavoro? Ed ecco che la cultura è affascinante perché non è uno sfoggio di una condizione ma sfonda la piccola stanza in cui noi respiriamo e ci fa vedere la profondità di noi, del desiderio, dell'aspirazione. Quindi come potrei pensare di non dedicare tutto quello che posso all'apertura, e perciò ben venga un concerto, un libro, un pittore, ma anche il vino che non è soltanto un'operazione meccanica perché la terra è la madre, la spinta verso l'eterno.
Per il prossimo anno vi saranno ancora incontri, concerti, mostre e ci lasceremo sorprendere.
In questo luogo c'è l'odore del vino, della terra ma non è soltanto questo che attira, ciò che sorprende maggiormente è questa visione che ci porta fuori dal mondo, fuori dalla terra e ci conduce a quello di cui noi abbiamo necessità di una profonda, autentica spiritualità.
L'uomo vive nella sua solitudine, continua Michele Satta, come in una stanza dalla quale però può uscire sfondando la porta per immergersi nel calore dei sentimenti.
Viviamo oggi un momento di grande turbolenza ma venire qui è come entrare in un'oasi, entrare nel mondo che noi vogliamo.
Io stesso sono alla ricerca, continua Michele, di questi segni che mi fanno respirare, di questi angoli che mi fanno vedere che c'è una pace possibile, una bellezza possibile. Per questo forse sento il fascino dell'arte, l'arte ha questo grande compito di portare davanti alla percezione nostra uno sfondamento. Che grande desiderio è quello che si possa compiere la pace, compiere l'unità fra gli uomini.
Oggi c'è il grande dramma dei nostri giovani che vivono un distacco dalla realtà, c'è questo mondo virtuale, questo modo di comunicare, di isolarsi che nessuno riesce a capire quanto possa essere drammatico; ma se uno guarda indietro e si dice abbiamo attraversato tutti questi secoli e c'è ancora voglia di ascoltare una poesia, una musica, di vedere un quadro abbiamo la speranza di un mondo migliore e di vedere un futuro.

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Il profumo del vino invade la sala dove ci troviamo ed a questo punto il tema che prende forza è proprio quello che il vignaiolo Michele Satta porta avanti con grande successo. Il vino.
Il vino, inizia Michele Satta, è un po' l'autostrada su cui si traghetta tutto l'agroalimentare italiano e in questo momento c'è grande simpatia nei confronti del vino italiano e credo che ci sia un enorme margine di miglioramento. L'aspetto più importante, secondo me, è che non dobbiamo perdere i piccoli artigiani e particolarmente in questo momento è molto difficile per il piccolo sostenere la sfida del mercato e questo non è soltanto per i vini. Un altro aspetto è la comunicazione che oggi è  molto più innovativa e rende possibili i contatti con realtà lontane con più possibilità di successo.
L'Italia ha sempre una grande capacità di attrazione. Io sono fiducioso, penso che in questo modo un po' confuso e disordinato il nostro ruolo di essere un fattore di civiltà continuerà.
Martino Talani e Sandra ScarpelliniMartino Talani e Sandra Scarpellini
La Mostra di Giampaolo Talani presso la Cantina di Michele Satta è stata organizzata da Martino figlio dell'artista scomparso, al quale chiediamo che cosa rappresenta Giampaolo Talani per San Vincenzo e per l'Italia tutta?
Mio padre era un’artista che andava molto fiero delle sue radici, ha sempre fatto tutto un po’ per gioco e un po’ per sfida, riuscendo ad arrivare a fare cose impensabili, come l’affresco a Santa Maria Novella, o i bronzi di Berlino, di Firenze e Venezia, oppure il Marinaio di San Vincenzo.  L’amore per il suo paese, di cui parlava spesso in giro per il mondo, è sempre stato contraccambiato dai San Vincenzini.
Come artista è stato libero e autentico, non si è mai voluto legare a nessuna corrente artistica, a nessun mecenate o a nessuna galleria…in questo senso è stato un vero marinaio. Questo è un aspetto che riconoscono in molti…e che gli ha causato non pochi problemi nel mondo dell’arte.
Quali erano i progetti di Giampaolo per le esposizioni all'estero?
C’erano e ci sono ancora molti progetti che lo riguardano. In Cina, a Pechino, vorrebbero un bronzo di 9 mt raffigurante un ragazzo con in mano un sole. Il porto di Miami vorrebbe una copia del marinaio di 20 mt. Si stava parlando di una mostra al museo nazionale di Berlino e poi un progetto itinerante da portare in Europa con l’opera “L’angelo con la conchiglia”.
Come nasce la Mostra presso la Cantina di Michele Satta?
Come le cose semplici e genuine la piccola mostra da Michele Satta nasce da sé. Michele e Lucia erano già d’accordo con Babbo per farla la scorsa estate. Nel loro unico incontro si erano piaciuti molto e Babbo gli promise che avrebbe portato i quadri di casa sua i quali avrebbero dato un senso più intimo e vicino della sua arte.
Com'era il rapporto padre figlio?
Era un padre presentissimo, quando era via telefonava ogni giorno ed è sempre stato calato nel suo ruolo da padre. Alle feste dell’asilo era Babbo Natale, avevamo un gruppo blues dove io suonavo la chitarra e lui le tastiere e così via…mi era davvero molto vicino e lo faceva d’istinto perché anche lui era stato abituato così dai suoi genitori.
Com'era il ruolo di Giampaolo con i giovani?
Amava i bambini e i giovani in generale. Essendo cresciuto in uno stabilimento balneare era costantemente immerso nella vita dei giovani cosa che lo ha portato ad essere spesso giocoso e come si dice a Livorno “scazzone”. D’altronde si è sempre sentito un giovanotto.
Quali sono i progetti futuri?
I progetti futuri sono tanti…quel che ci interessa è portare avanti la sua arte. Vogliamo continuare a fare mostre come quella di questo maggio a Palazzo Vecchio a Firenze; vogliamo realizzare tutte le opere pubbliche che erano in cantiere e vogliamo storicizzare il suo nome attraverso l’acquisizione delle sue opere dai musei di arte contemporanea nel mondo.

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